L’etimo di alcuni nomi, soprattutto se assegnati ex-post, rappresenta una sorta di manifesto programmatico. L’Alto Volta, una terra nel Nord-Ovest africano, diventa libero tra il 1958 e il 1960, attraversando la transizione da colonia francese a nazione “indipendente”; eppure, al di là della carta, non si libera dell'eredità coloniale fino ai primi anni ’80. Alto Volta d’altronde è il nome del fiume che attraversa il Paese fino ad oltrepassarlo e sfociare in Ghana (1500 km di fiume): una caratteristica geografica, una risorsa naturale, tutto ciò che interessava ai coloni.
“Burkina Faso” invece significa “la terra degli uomini integri” ed è il nuovo nominativo assunto dall’Alto Volta nel 1984, che contestualmente cambia anche bandiera e inno nazionale. La figura dietro questa rivoluzione culturale è Thomas Isidore Noël Sankara, il più importante patriota della storia burkinabè. Gli “uomini integri” su cui Sankara progetta di modellare il suo Paese sono hombres verticales in tutto e per tutto, quindi anche sportivi: e nei pochi anni al governo del Burkina, per il giovane leader del Paese, la pratica sportiva giocherà un ruolo fondamentale sia a livello sociale che politico.