👕 La maglia inclusiva del Milan è più bella che intelligente
✉️ Oggi parliamo della nuova inclusiva maglia del Milan, del caos totale a Terni e del ricordo dei treni speciali, a distanza di tanti anni dall'ultimo viaggio.
🟢 Intanto permetteteci di ringraziarvi. Grazie a tutti coloro che nell’ultimo anno ci hanno sostenuto con una o più donazioni, consentendoci di andare avanti per l’ennesima stagione e conservare questa oasi (felice, infelice? ai lettori l’ardua sentenza) che è Contrasti. Ma proprio per questo, per pensare a qualcosa di più strutturato, stiamo lavorando: per voi e per noi. Anche perché, ma chi c’ha voglia di viaggiare ad agosto: il caldo, la gente, i prezzi folli, gli aerei triplicati e le case pure; e poi il traffico, le code, i bollini neri, gli scali presi d’assalto, gli scioperi e i disagi (esistenziali), le persone che come milioni di instancabili formiche freneticamente fotografano, condividono, vivono ‘experience’ e mangiano, mangiano, ma quanto mangiano.
Per evitare il consumo vorace e nichilistico del turismo di massa, allora, stiamo passando un'estate 'ferrettiana': ci siamo rifugiati in qualche angolo recondito dell'Italia profonda, o addirittura rimasti in metropoli finalmente vivibili e deserte, passando questo periodo a non studiare, non guardare la tv, non andare al cinema e non fare sport. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando però, questo sì, alla nuova fase di Contrasti. Come dei monaci. Onori e oneri: i primi, quelli di parlare di sport avendo creato una comunità straordinaria, pur con tutte le sue contraddizioni; i secondi, quelli di doversi meritare il privilegio di poter vivere per una passione, di renderla un lavoro e di segnare una distinzione in un ambito - quello del giornalismo (sportivo) - in macerie.
Stiamo preparando allora, sottotraccia, grandi novità che vi presenteremo entro un paio di settimane. All'inizio dell'anno, che tanto lo sanno tutti: gli anni iniziano a settembre, mica a gennaio! Un percorso che stiamo costruendo da tempo, e un terreno seminato a lungo senza nemmeno sapere quali frutti avrebbe generato. A breve vi spiegheremo tutto. Nel frattempo grazie. E godetevi le vacanze, voi che potete!
🔜 Contrasti ULTRA 🏴☠️
La maglia inclusiva del Milan è più bella che intelligente
👚 Dopo aver visto la nuova "maglia inclusiva" del Milan, che celebra «il potere della diversity in una combinazione di colori ravish, fizzy lime, white, royal sapphire e majestic purple», il nostro Federico Brasile ha faticato a prendere sonno.
🗯️ A maggior ragione dopo aver sentito che i «calciatori giovani sono impegnati, moderni, attenti e informati sui temi che coinvolgono il dibattito pubblico: proprio da loro ci arrivano input di questo tipo». Da qui l'ultimo, imperdibile, episodio della rubrica più calcisticamente scorretta del web.
🔴 Ferrero-Bandecchi-Guida: a Terni si salvi chi può! (di M. Paniccia)
Ti ricordi i treni speciali?
🚂 C’era una volta il treno speciale. Lento e stanco, partiva da casa. Veloce e agitato, arrivava a destinazione. Solcava la penisola come un terzino di cadetta categoria, brulicava di gente d’ogni strato sociale. Ampolla di racconti antichi, belli e nefasti, di vita vissuta senz’altro, il treno speciale riusciva a condensare l’essenza del tifo italico: focoso, geniale, istintivo. Forse un po’ troppo.
🧑⚖️ Per questo qualcuno, nel maggio del 1999 e quindi al tramonto di un’epoca d’oro per calcio e tifo italiani, decise di mettervi fine. Un provvedimento “ad hoc” voluto dal governo D’Alema venne infatti firmato al fine di sopprimere per sempre i treni speciali: le firme dei ministri Rosa Russo Jervolino e Tiziano Treu ne sancirono de iure e de facto la morte senza ulteriore appello.
🎗 Un episodio di qualche giorno prima, su tutti, ne fu la causa. I giornali all’epoca la chiamarono ‘la Strage della Galleria Santa Lucia’. Era il 24 maggio del 1999 e si giocava quel giorno Piacenza-Salernitana, sfida che aveva sancito la retrocessione in Serie B della squadra campana. I tifosi granata avevano viaggiato sul treno speciale numero 1681 lungo la via Emilia, lo stesso che al ritorno prese parzialmente fuoco in seguito alla violenza bruta e impensabile di alcuni tifosi della Salernitana. I vagoni divennero camere a gas, e quattro giovani tifosi campani persero la vita in quel tragico incidente.
Era la fine dei treni speciali: per certi versi, era anche la fine di un certo modo di fare tifo.