In Turchia il calcio, più che altrove, non è semplicemente un gioco. In Turchia il calcio è passione, caos, follia, puro dionisiaco. Una devozione al gioco maniacale, entusiastica, che ha innescato però negli ultimi anni una lunga ed incontrollata spirale di violenza, culminata a Trebisonda il 17 marzo scorso.
In Anatolia si sta giocando la partita fra Trabzonspor e Fenerbahce, due rivali protagoniste di un odio tanto recente quanto infuocato.
Tutto risale alla stagione 2010/11, l'anno della “Calciopoli turca”, quando il Trabzonspor primo a pari punti con i gialloblu si vede sottratto il titolo a causa degli scontri diretti a favore dei canarini. Poco dopo però gli istambulioti vengono incriminati dalla UEFA per illecito sportivo a causa di alcune partite comprate, tanto da essere esclusi dalla Champions League.
Une decisione che non trova d'accordo la federazione turca, la quale ha invece deciso di applicare una controversa amnistia, defraudando di fatto il Trabzon di un titolo che i tifosi considerano loro di diritto - basti pensare che nel museo del club è tutt'ora presente il piedistallo vuoto, pronto ad ospitare la coppa rubata. Da allora i rapporti fra i club sono diventati a dir poco incandescenti e la partita è sempre stata accompagnata da scontri e tensioni. Nel 2014 il match viene interrotto a causa del lancio di oggetti dagli spalti, mentre l'anno successivo l'autobus del Fener di passaggio a Trebisonda di ritorno da una partita a Rize viene assaltato dai tifosi Bordo-Mavililer addirittura a colpi di arma da fuoco.
E arriviamo così al 17 marzo 2024. Il Fenerbahce vince in casa del Trabzonspor grazie ad una rete negli ultimi minuti del belga Batshuayi. Giocatori e staff sono a centrocampo a festeggiare quando vengono assaltati da un gruppo di tifosi del Trabzonspor. La reazione naturale a quel gesto sarebbe la fuga a gambe levate dei calciatori gialloblu, che invece rimangono in campo affrontando gli ultras a viso aperto. Il campo si trasforma in un saloon, vari video mostrano proprio Batshuayi mentre rincorre a colpi di calci un tifoso, mentre la foto di Osayi in ground and pund su un aggressore è già cult.
Questa è solo l'ultima follia di una stagione caratterizzata da una lunga serie di tensioni e azioni violente, anche per gli standard turchi. La notte dell'11 dicembre infatti Halil Umut Meler, arbitro UEFA Elite tra i più noti in Turchia, viene aggredito dal Presidente dell’Ankaragücü, Faruk Koca. Solo una settimana dopo, durante la partita tra Istanbulspor e Trabzonspor, il gol degli ospiti al 68', viziato da un presunto fallo, scatena le ire del Presidente di casa Ecmel Faik Sarıalioğlu, che al 77’ ritira i suoi dal campo.