🟢 Contrasti ULTRA #9
Oggi parliamo del Papa che preferisce Pelé a Maradona (sic!), del FFP, di Fabio Grosso, dei gol su punizione scomparsi e di molto altro. Poi, con Dario Bersani, della finale di Libertadores.
Io credo in Diego, mica in Bergoglio
Amici carissimi, oggi devo confessarvi una cosa: è dai tempi della pandemia che ogni sera, prima di mettermi a letto – e quando sono abbastanza sobrio per farlo – mi perdo nei canali Telegram cospirazionisti. Sprofondare in quei gruppi è l’unica cosa che riesce a conciliarmi il sonno, altro che melatonina e pasticche varie; un mondo degli abissi surreale, tra Qanoniani, messianici, pseudo-rettiliani, pentastellati pentiti, di un fascino letterario unico (condivido questo col buon Don DeLillo ad esempio, riferimento della letteratura postmoderna americana, che vi consiglio innanzitutto per Rumore bianco – il libro, non il film Netflix).
E insomma ci si trova la roba più svariata sui danni dei vaccini, sulle elezioni rubate del 2020 negli Stati Uniti, sulla Cabala che governa il mondo, su Israele che si sarebbe fatto attaccare il 7 ottobre per poi poter spianare e conquistare la Striscia. Ma ci sono anche cose false eh, tipo Biden che sarebbe un clone o Giorgia Meloni ed Elon Musk coinvolti nel ‘piano’ di Q per salvare l’umanità. In questa selva fitta ed oscura c’è anche un mondo simil ecclesiastico che si riferisce al buon Monsignor Viganò – un ex nunzio apostolico negli USA, fiero oppositore del ‘grande reset’ e della ‘psico-pandemia’ – e che vede in Bergoglio “l’usurpatore del trono di Pietro”, un personaggio messo lì dalla Deep Church (la Chiesa Oscura) come tanti politici sono espressioni del Deep State (lo Stato profondo).