🟢 Contrasti ULTRA #7
Le scommesse dei ragazzi annoiati. La Palestina, parola proibita nel mondo del calcio. Un mondo nel quale non si dribbla più ma, grazie a Dio, ancora si tifa. Persino quando gioca la Nazionale.
Che noia la ludo-apatia
Che noia che barba, che barba che noia, che tristezza e che desolazione, cari amici, lo scandalo calcioscommesse. Una volta quando si parlava di scandali si entrava in ambiti sordidi e oscuri, in corruzioni e in doppie vite, in fughe notturne più o meno inconfessabili. Adesso invece si tratta di una rete di ragazzi che nella rete ci finisce, quella delle app online e della presunta ludopatia; di ultime generazioni di calciatori e ultimissime generazioni di telefonetti. Tutto virtuale, laddove anche l’illegalità perde il suo sapore umano e rimane solo un retrogusto amaro, artificiale, industriale.
Morti – mica per colpa loro, poverini – che provano goffamente a sentirsi vivi con quello che possono, e davvero poco gli è rimasto per sfuggire all’ombra incalzante del vuoto delle loro vite, seppure da privilegiati, se non le puntate su piattaforme più o meno clandestine. Più ludo-apatia che ludo-patia. Tutto così catastroficamente inutile, grave e superficiale al punto stesso. Tant’è che l’aspetto più interessante di tutta la vicenda riguarda questi fantomatici serbi che minacciano di recuperare crediti spaccando gambe, seppure poi non risulta che siano mai passati all’azione.