🟢 Contrasti ULTRA #37
Oggi parliamo di Harrison Butker il tradizionalista cattolico, del ritiro di Kroos, della boxe come strumento geopolitico, della maxi-rissa tra tifosi in campo in coppa ceca e di molto altro ancora.
Harrison Butker l’ha tirata in Paradiso
Buona domenica a tutti, cari amici. In settimana stavo navigando su Repubblica, sapete il fascino dell’orrore no, tipo quando c’è una carcassa di animale e qualcosa non sappiamo cosa ci spinge ad avvicinarci, a punzecchiarla con un bastone, o il fascino del vuoto, dell’abisso, per cui una forza irrefrenabile ci attira sull’orlo del baratro. Beh per un motivo o per un altro, forse solo in cerca di spunti per questa disgraziata rubrica, sono finito su Rep (quanto fa giovane dire Rep?) e ho trovato un sacco di roba: l’intervista incriminata di Maximilian Krah, (ex?) capolista di AFD alle europee, che è costata al partito tedesco la presa di distanza di Le Pen e Salvini nonché l’espulsione dal gruppo Identità e democrazia – il tutto per aver detto Krah, alla stessa Repubblica e allora ti sta bene che poi finisci schiantato, una di quelle cose che non si possono dire ovvero che «non tutte le SS erano criminali»: povero ingenuo Krah, troppo puro per il tritacarne politico e i trappoloni di Rep.
Poi ho trovato un simpatico editoriale dal titolo “La miglior amica dell’Europa è la Generazione Z”, conclusione a cui l’autore del pezzo è giunto consultando un sondaggio di Demos (vorrei sapere realizzato come e dove) e che gli ha fatto annunciare trionfante, nel bel mezzo dell’articolo:
«è un dato che mi fa sentire un po’ ‘più giovane’. O ‘meno anziano’, visto il mio convinto europeismo».
A parte chi te l’ha chiesto, ma poi si può scrivere una roba del genere dentro un articolo, ma dove pensi di essere al Bar di Pippo sotto casa, cos’è diventato il giornalismo una jungla cazo, vabè in ogni caso ammesso e non concesso che l’Europa sia la migliore amica più o meno immaginaria della Gen Z non credo che questo deponga a favore dell’Europa stessa considerato che parliamo della generazione più idiota della storia del mondo, superata in idiozia forse solo da quella successiva che poi chissà mai che lettera avrà avendo la Z esaurito l’alfabeto della coglionaggine – non per colpa sua, ma perché questi poveri ragazzi, balilla del progresso, li hanno violentati tra social sempre più invasivi e palinsesti sempre più volgari, criceti nelle ruote di immaginari squilibrati e ultracompetitivi, imbevuti di ideologie letali di emancipazione, bombardati di stimoli, ingozzati di sogni e perversioni ma allo stesso tempo prosciugati della fantasia, privi di anticorpi per la vita e allora grazie che il primo malanno mentale che gira è il loro, grazie che poi si ritrovano a 25 anni, se non prima, con gli occhi persi e vuoti di chi soffre e non sa nemmeno il perché.
Comunque ho trovato quello, questo, poi le solite boutade di posizionamento editoriale sul movimento gender e sul governo omotransfobico “come Orban, come la Bulgaria, come la Romania”, una guida addirittura «per orientarsi e capire le nuove sfumature legate alla percezione dell’io e della sessualità», da ‘amblifico’ a ‘demigender’, il video di due ambientaliste di ultima degenerazione che hanno interrotto Cruciani a teatro (quanta invidiabile energia sprecata queste ragazze), Katy Perry che ha lanciato una fetta di pizza dal palco del suo ultimo concerto, cosa che ha creato enorme scandalo e indignato la Gen Z per lo spreco di cibo (che dire…) e ancora le dichiarazioni del Ministro Lollobrigida per il quale se avessimo organizzato più cene ben fatte avremmo evitato molte guerre – una logica stringente, pure Longanesi diceva che in Italia ogni rivoluzione finisce a tavola, figuriamoci una guerra, ma perché qui si mangia bene e altrove di merda, è questo che ci frega a noi, ti credo che gli americani salse e patatine fritte bombardano il globo – e oltre a tutti questi lieti contenuti ho beccato a un certo punto l’oggetto della nostra dissertazione odierna, il “discorso sessista” che Harrison Butker, 28 anni, kicker dei Kansas City Chiefs (e anche piuttosto bravo nel suo ruolo, avendo visto tre Superbowl ed essendo considerato uno dei migliori kicker di questo sport), ha pronunciato alla cerimonia di consegna dei diplomi al Benedictine College, un’università privata cattolica nel Kansas.
Parlando alle ragazze presenti, Butker ha detto: «Penso che voi, ragazze, siate quelle a cui vengono raccontate le ‘most diabolical lies’ (bugie più subdole, pericolose). Alcune di voi potrebbero intraprendere carriere lavorative di successo, ma mi sbilancio e credo che la maggioranza di voi sia più entusiasta nello sposarsi e avere dei figli. Mia moglie, Isabelle, sarebbe la prima a dire che la sua vita è cominciata veramente quando ha iniziato a vivere la sua vocazione di moglie e madre».
Video consigliatissimo