🟢 Contrasti ULTRA #32
Oggi parliamo di quegli sfigati dei catalani, della nazionale israeliana sudamericana, della guerra tra Atp e Grandi Slam, delle divise porno nella ginnastica USA e di molto altro ancora.
I Catalani sono più sfigati di chi parte con WeRoad
Buongiorno a tutti, cari amici. Lo so che ormai sono ossessionato dal turismo esperienziale ma pensavo l’altro giorno no, che mi è comparsa questa invasiva pubblicità di WeRoad, ovvero gli sfigati che fanno ‘sti viaggetti in gruppo con altra gente a caso perché vogliono scopare o perché sono soli e disperati, che poi già il nome, We Road, noi (e la) strada, ma chi vi credete di essere Kerouac, vabé comunque pensavo tra me e me: ma se un commando di jihadisti, inneggiando ad Allah che è grande, assaltasse uno di questi gruppetti di “viaggiatori” mentre stanno postando la loro indimenticabile experience islandese su Instagram, ma noi, in fede, a quei poveri islamisti, ma che gli potremmo dire?
Come al povero Ionut, dodici ore in cantiere, un trancio di pizza e una peroni da 66cl sullo stomaco, che alla fine del turno vede passare una giovane donzella sculettante e gli fischia, biascica lì qualche formula da catcalling, ma cosa gli vogliamo dire al povero Ionut?! Mi lambiccavo con queste considerazioni e d’un tratto, non so perché, ho collegato i weroader ai catalani, devono avere qualche tratto in comune nella mia testa, forse la sfiga che si portano addosso.
Non credo di dover aggiungere altro.
I catalani che sapevamo tutti fossero stupidi, non c’era mica bisogno di conferme, ma così idioti da assaltare il proprio stesso pullman della propria stessa squadra in pochi lo avrebbero azzardato. È quanto successo l’altra sera alla vigilia della sfida con il PSG, quando un gruppo di tifosi blaugrana ha iniziato a prendere a sassate il bus dei padroni di casa scambiandolo per quello degli ospiti, scatenando l’ilarità un po’ di tutto il mondo.
Eppure, visto come è finita la partita, con Araujo e Cancelo (proprio lui, quello su cui si masturbano i giochisti, quello di cui il nostro Lele nazionale diceva in tempi non sospetti: «A Cancelo devo chiedere scusa per averlo definito il terzino destro più forte del mondo. In realtà è il migliore destro, sinistro, mediano, trequartista. Quando ero dagli amici di Sky non lo nominavano, il nome era bandito, perché io ne parlavo da quattro anni e nessuno voleva darmi ragione»), insomma considerato come Araujo e Cancelo hanno condannato i blaugrana, forse quei tifosi avevano pure ragione, c’avevano visto lungo.
Ad ogni modo a fine partita il signor Xavi, che da quando ha annunciato l’addio al Barca è iniziato un filotto che manco la Roma con DDR, novello Mosè che ormai per la stampa cammina su e apre le acque, una roba che non neanche quando c’era Mario Draghi al governo e l’italica Pravda nelle redazioni, comunque dopo la partita Xavi si è lamentato dell’arbitraggio, da tipico catalano rosicone:
«La nostra Champions è finita per un suo errore (dell’arbitro, nda). Gli ho detto che è stato un disastro, è la realtà».
Xavi che durante la partita già aveva sbraitato, calciato cartelloni, scaraventato giacche come neanche Allegri ed era stato espulso, insultando il direttore di gara – “tu puta madre” – e per non farsi mancare niente anche il quarto uomo “quarto, tu puta madre”, di nuovo. Lo stesso che l’anno scorso, dopo la finale di Budapest, criticava Mourinho in quanto «noi dobbiamo essere da esempio. Come chiediamo di non essere insultati, dobbiamo essere i primi a dare l’esempio. La condotta è importante, spero di non offrire mai un’immagine del genere». Ecco lui ha fatto persino peggio, per giunta avendo palesemente torto perché l’espulsione di Araujo era solare quanto il trapianto di capelli di Antonio Conte.