🟢 Contrasti ULTRA #27
Oggi parliamo di verità e menzogna. Della Russia, della crisi del giornalismo sportivo, del tennis saudita e di molto altro.
Lunga vita ed eterna giovinezza al Camerun
Signore e signori, intanto salvate il soldato Ceccherini! L’attore e comico fiorentino, tifoso sfegatato della Viola, che ha partecipato alla sceneggiatura di ‘Io Capitano’ (film di Matteo Garrone) e che – intervistato da una che non mi ricordo come si chiama in un programma che non ho mai visto – ha affermato: «Io Capitano è il film della cinquina più bello (di quelli candidati all’Oscar come film straniero, nda) solo che non vincerà perché vinceranno gli ebrei». Travolto dalle polemiche e strigliato innanzitutto dalla moglie, che lo ha minacciato di farlo dormire sul divano, è stato costretto a scusarsi quanto prima dicendo di essere stato frainteso eppure alla fine ci ha preso: La Zona d’interesse, pellicola che racconta un argomento nuovo, l’orrore di Auschwitz, ha fatto man bassa di premi.
Poveri neri comunque, quelli del film ‘Io capitano’, che nella lista delle minoranze vengono sempre dopo qualcun altro eppure hanno un’umanità strabordante, un romanticismo unico. Come quei camerunesi che hanno mentito sull’età, falsificato documenti e sono stati smascherati creando uno scandalo senza precedenti (perché non si era mai controllato, diciamola tutta) nel calcio africano: 62 i giocatori sospesi per “age fraud”, insomma per aver mentito sulla carta d’identità, e che quindi la Federcalcio camerunese ha escluso dai playoff del campionato.
Sessantadue cavolo, mica pochi, tanto che adesso le squadre coinvolte non sanno letteralmente chi mettere in campo. Tra i sessantadue il giovane talento Wilfried Nathan Douala, convocato all’ultima Coppa d’Africa e sulla carta il calciatore più giovane del torneo (17 anni), che già aveva insospettito qualcuno per sospetti pseudo-lombrosiani, potremmo dire – un po’ tipo Minala, ve lo ricordate, autodichiarato adolescente sembrava Morgan Freeman nelle sue ultime pellicole.