🟢 Contrasti ULTRA #24
Oggi parliamo di Sinner il candido, della noiosa Champions League, degli iper-presidenti DeLa-Laporta e della battaglia vinta dai tifosi tedeschi contro le private equity in Bundes.
Tra Vanity Fair e la Sharia
Signori cari, buona domenica. Buona si fa per dire. Io ormai soffro di claustrofobia, di asfissia, mi manca la vita in questa catena di montaggio sempre e inesorabilmente uguale: le giornate, il lavoro, la televisione, l’opinione pubblica, la democrazia! I giovani, col cervello in pappa e gli occhi spenti e persi nel vuoto manco fossero tutti pariolini, o comunque figli del benessere senza Dio convinti che il loro microcosmo sia il mondo intero, con i loro piccoli microtraumi fatti passare per abissi di disperazione – spoiler, non è un abisso: il vostro abisso è il nulla, il vuoto ma senza caduta.
Tutto sempre uguale, monotono, ripetitivo, grigio, angosciante. È la qualità del nostro spirito ad essere inquinata, mica quella dell’aria, è la nostra anima che ha lo smog dentro. Come quella di questi stronzi tiktoker e instagrammer che ti suggeriscono le migliori mete dove fare un weekend low cost, alimentando la peggiore e più insopportabile delle industrie, quella del turismo di massa e di questi pseudo-viaggiatori che si fanno i gaggi e pensano di star vivendo perché si fanno l’aperitivuccio a Siviglia o la cena tipica a Tirana – per non parlare di chi ne fa uno stile di vita: se mai finirò in carcere, quanto è vero Dio, sarà per aver accoppato un ‘nomade digitale’.
E insomma questi poi ti indicano anche i rooftop più belli e panoramici, i posti migliori in cui fare l’aperitivo, in cui prendere il caffè, in cui organizzare gite fuori porta, in cui pranzare e cenare – tutti uguali anch’essi, che siano industrial chic o fighettini, tutti market-friendly con nomi bi o trisillabici dopo che un qualche demente finto sveglio milanese ha avuto la pensata: “nomi immediati e catchy così da restare impressi”, e allora via con tutti ‘sti Man-zo, Su-go, Fi-go, Spar-ti-to, Pro-fu-mo, Sa-po-re!
E riparte una pornografia del cibo che ormai sta diventando clinica, patologica, la forma estrema e ultima del consumo, edonista e vorace, con questo cibo che deve essere ingurgitato, trangugiato, perché non siamo più capaci di stare fermi noi, con la bocca chiusa, senza consumare qualcosa. Ma non vi viene voglia a un certo punto di mettervi a urlare, di strapparvi i vestiti e la carne di dosso, o quantomeno di ubriacarvi fino a dimenticare il nulla che ci circonda e morire di cirrosi epatica a 40 anni?
Cosa che non può fare, ubriacarsi si intende, il mio caro Jannik Sinner che di bere non ha alcuna intenzione, neanche quando si aggiudica il primo Slam della carriera: «domenica ho giocato la finale, il giorno dopo sono volato in Italia e la mattina seguente sono andato subito in palestra. Non ho festeggiato in modo esagerato, non ho bevuto, perché non fa bene al corpo», ha detto in una lunga intervista a Vanity Fair, di quelle che si leggono dal parrucchiere e si commentano, fra trucco e parrucco, con frasi fatte del tipo “ehh, questo è proprio forte hai visto Rossana? Ed è anche un bravo ragazzo!”. È così che si unisce un Paese, che vi pensate, con il senso comune, tra una chiacchiera e una permanente.
Ma a proposito di cibo, nella stessa intervista per Vanity Fair Jannik ha pure chiarito: «Prima di comprare qualcosa guardo sempre il prezzo, sempre. Se vado al ristorante e la pasta al ragù costa molto più di quella al pomodoro, prendo quella al pomodoro. Non perché sia tirchio, ma perché rispetto il denaro». Ma cos… Cioè capisco avesse detto, che so, pasta al pomodoro o caviale, pure Alberto Sordi diceva di preferire una fetta di pane con l’olio e il pomodoro sfracagnato al caviale (ma lì non per tirchieria, cosa di cui il mitico Albertone era pure accusato, bensì proprio perché una gli piaceva e l’altro, con tutto ciò che rappresentava, lo riteneva una cazzata), insomma avesse detto pomodoro o foie gras va bene, ma porca miseria pomodoro e ragù che se il ragù che costa più del pomodoro prendi il pomodoro…
Jannik, hai guadagnato 40 milioni l’ultimo anno, ma quale rispetto, magnate sto sugo di carne! Ora non mi fraintendete, dico davvero eh, vi parlo senza filtri, io non gli auguro alcun rovescio (della sorte) a Sinner ma solo dritti, gli auguro di continuare a vincere, trionfare, dominare ma il punto non è questo, è come facciate voi ad emozionarvi con cotanta e travolgente convinzione per un ragazzo della porta accanto.