🟢 Contrasti ULTRA #18
Oggi parliamo di Messi, dei problemi in casa Arabia Saudita, del Kaiser, degli arbitri e del derby capitolino. Poi, con un ospite d'eccezione, della Coppa d'Africa.
Ormai i mercanti si comprano pure il Messi(a)
E così, cari amici, il Paris Saint-Qatar è finito nella bufera. Lo scrivono i quotidiani francesi Le Monde, Mediapart e tutti a cascata, secondo i quali il club avrebbe condotto una vera e propria opera di lobbying per far vincere al buon Leo Messi il Pallone d’Oro 2021. Regali, inviti, favori, tant’è che è scattata una vera e propria inchiesta giudiziaria le cui ‘carte’ sono state spulciate dai giornali transalpini. Dell’inchiesta in sé, devo essere onesto, me ne frega quanto dell’ultimo libro di Aldo Cazzullo – l’ennesimo libro insignificante, e come poteva essere altrimenti, ma che proprio per questo però ha venduto migliaia e migliaia di copie – però insomma, al di là delle procure e di Cazzullo la vicenda è piuttosto intricata.
La figura di raccordo sarebbe stata infatti Pascal Ferré, allora presidente della rivista France Football (che si occupa da sempre del Ballon d’Or) e oggi addetto stampa proprio del PSG. Agli atti ci sarebbero regali ricevuti da Ferré, inviti al Parco dei Principi in tribuna Vip per lui e i suoi amici, viaggi in Qatar gratuiti ed extralusso e magari anche qualche “regalino extra”, chiosano giornalisti maliziosi – d’altronde tutto il mondo Paese e, nella Babele del globo, l’unico linguaggio universale è uno e uno soltanto, ha sempre avuto ragione il Cavaliere, che Dio lo abbia in simpatia. Così Ferré avrebbe fatto pressioni e si sarebbe spinto in opere di convincimento per garantire ad Al-Khelaifi e soci il risultato sperato, in un contesto in cui, scrive Le Monde, c’è una