🟢 Contrasti ULTRA #13
Dio stramaledica i burocrati inglesi. Guardiola si è innamorato di un calcio che non può controllare. Sandro Sabatini è passato a trovarci. Lazio vs Celtic, cronache di un tifo d'altri tempi.
Dio stramaledica i burocrati inglesi
Vecchia, cara Inghilterra. Ma cosa dobbiamo fare noi europei con te? Essere affascinati dalla tua tradizione non in vendita come il sacro tempio poundiano, quella che ti porta a fare un clamoroso gesto dell’omBrexit a tutti sbattendo la porta, o stramaledirti per essere l’avamposto del progresso: la patria della rivoluzione industriale (forse ancora più dannosa di quella francese), la grande madre degli yankees (che magari non li avessimo mai messi al mondo), la Nazione che sta contribuendo a svuotare quello stesso football che ha inventato?
Sì perché questa disgraziata rubrica sta diventando la cronistoria di tutte le idee bislacche che arrivano dal tuo ventre e dai tuoi organi (di rappresentanza), trovate che puntano a rendere il calcio una giostra di luci, uno spettacolo di colpi di scena, una NBA del pallone. Intrattenimento per giovani incontinenti con problemi prostatici e di attenzione – incapaci di resistere per di più di 30 secondi senza stimoli – e per uomini e donne rieducati al fair play e a tutte le sue appendici sensibilizzanti tra arcobaleni, segni rossi, inginocchiamenti e asterischi.
L’ultima trovata dell’IFAB allora è l’introduzione delle espulsioni a tempo (10 minuti prima di poter rientrare in campo) nel doppio obiettivo: 1) di punire ed educare i calciatori, tant’è che i rossi verranno comminati agli autori di falli tattici e scorretti (es. perfetto la celebre e italianissima trattenuta di Chiellini su Saka, che dovremmo chiederci perché ha gasato così tanto tutti noi) e a chi si lascerà andare a proteste nei confronti dei direttori di gara, non sia mai che scappa un fuck!; 2) di garantire più imprevisti che, come nel Monopoli, rendano il gioco – ormai da tavolo – più coinvolgente e sorprendente.