🟢 Contrasti ULTRA #1
Oggi parliamo di Spalletti, ma anche del caos tifosi in Francia, di come sta crescendo il calcio negli USA dopo Messi, di Henderson l'ipocrita e del cricket in India come strumento di sportwashing.
Calvizie elettrica!
Italiani! Popolo di eroi, di santi, di navigatori ma soprattutto di allenatori di calcio! Finalmente ci siamo liberati di Roberto Mancini, fatemelo dire. E ora addirittura quel “cadavere profumato” – cit. di Emil Cioran per descrivere l’Occidente – della Nazionale azzurra, la Nazionale più scarsa e tristemente insignificante della nostra storia, torna ad avere un senso. Che poi non è un problema di risultati: il Mancio ha vinto un europeo, cannato un mondiale, insomma il bilancio alla fine è bipolare ma comunque accettabile.
Il problema è che Mancini, ora facciamo finta di non ricordarlo, ci è sempre stato a tutti sulle palle, almeno prima che diventasse il tecnico della Nazionale: a tutti eh, con quel suo fare da chierichetto così impostato, con quello standing che piace alla gente che piace, con quelle dichiarazioni buoniste e spesso vittimiste che nascondevano un rosicone di prima categoria. Roby stava cordialmente antipatico a tutti tranne che ai media, questa è la verità, che con una grande operazione di maquillage – aiutati dai primi risultati – lo avevano trasformato in un padre della patria, in un’icona nazionale.